Wilmo, ricorda

16,00 

“Quasi ogni sera ripetevo i nomi di libri che avevo letto circa settant’anni prima e mi dicevo che, in fondo, la mia memoria si poggiava ancora su qualcosa. Gambe instabili che sostenevano le cose che non avevo ancora perduto. Le cose che restavano.”   ISBN 978-88-946800-8-9 | 172 pp.

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Descrizione

 
Wilmo è anziano, è un veterano, ha letto tantissimo, e non ricorda niente – questo potrebbe essere il riassunto di Wilmo, ricorda. Ma ridurlo a questo sarebbe una mistificazione perché Wilmo ricorda eccome, e racconta della guerra, della prigionia e del lavoro da libraio. Wilmo tra i libri ci ha vissuto buona parte della sua vita, indicando la posizione dello scaffale dedicato a un autore come si fa con i campanelli di un condominio: quando un tale chiedeva dove fosse Fenoglio, lui rispondeva «Sta sotto Pavese». E Wilmo ricorda tutti i personaggi (ora persone) che ha conosciuto nei libri, e li ricorda così vividamente che nella notte li incontra nel salotto di casa sua, ed è proprio a loro che racconta — e da cui a sua volta ascolta i racconti — della guerra e della prigionia. La realtà confonde, si sgretola via via che passa il tempo, ma Wilmo ritrova la solidità granitica dell’abitudine proprio in questi incontri: in quello che ha letto, in quello che ricorda.

Wilmo, ricorda è un libro raccontato attraverso due canali: c’è il testo, ma ci sono anche le ventuno illustrazioni in bianco e nero di Livia Tagliaferri. Nelle immagini, i ricordi e gli elementi reali – fatti della stessa sostanza – sembrano comportarsi diversamente: gli uni, friabili, degranulano; gli altri, solidissimi nelle forme, appaiono immutabili. Così come i personaggi compaiono nella vita di Wilmo interrompendone il sonno, anche le immagini arrivano puntualmente a interrompere la narrazione. Illustrazioni, quindi, che non solo impreziosiscono un già riuscitissimo romanzo, ma che, in parallelo, ne seguono lo stesso andamento.

La collana di cui questo libro fa parte, la prima della nostra casa editrice, si chiama Atrio. C’è tanto del mondo che rimane chiuso fuori di casa senza chiavi, come è capitato a noi il giorno in cui è nata la redazione. C’è tanto del mondo, soprattutto di quello editoriale, che è sempre in, sempre alla moda, sulla bocca di tutte e tutti, che spinge vendite e numeri e classifiche, salvo essere dimenticato il mattino dopo, quando il party è finito e non rimane che da svuotare nel lavandino le birre avanzate. Ma c’è qualcosa, nel mondo, che resta fuori da schemi e algoritmi, ci sono dei libri indecisi, si vede, se restare a casa o venire e mettersi così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce, e voi ci fate: «Ma venite di là con noi, dai», e noi: «Andate, andate, vi raggiungiamo dopo». E restiamo qui, nell’atrio, sulla porta.

 
Marco Angelini è nato nel 1976 a La Spezia, dove vive. Si è laureato in giurisprudenza presso l’Università di Pisa e svolge la professione di avvocato. È sposato, ha due figli e tre gatti. Il suo racconto Il motoscafo è stato pubblicato sul quinto numero di Turchese, la rivista letteraria e fotografica di STC. Nel gennaio 2024 ha esordito con Il passante (Morellini Editore). Wilmo, ricorda è stato segnalato dal Comitato di lettura della XXIV edizione del Premio Italo Calvino.

Livia Tagliaferri, in arte Liv, è un’illustratrice romana diplomata alla rinomata Scuola Internazionale Comics. Con la passione per l’assurdo e la voglia di sperimentare, si muove tra mondo digitale e tecniche tradizionali. Ciò che accomuna le sue illustrazioni è l’atmosfera onirica e surreale in cui sono immersi i suoi personaggi. Con la sua creatività ricercata e un occhio attento ai dettagli, le sue opere invitano gli spettatori a lasciarsi trasportare in un mondo alternativo, un suggestivo universo ricco di emozioni e significati nascosti.

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