Affaticata davanti alla porta
quella povera triste vecchietta
appesantita dalle borse
deve pur entrare in casa.
Non cerca le chiavi
non si china a rovistare nel borsello.
Fa freddo, ha fretta.
Suona il campanello
ma la figlia della portinaia
la guarda dalla poltrona girevole
una tazza di cioccolata calda in mano
e non apre il portone.
La vecchietta trema e la bambina
beve cioccolata
la guarda e la guarda ma se la riconosce
non lo dice.
«Svelta, cosa aspetti?» intima la vecchia
guardandosi intorno. «Fammi entrare.»
«Non posso farti entrare, forse sei una cattiva.»
cantilena la bambina. «Non posso aprire.»
La vecchietta dice: «Dai, apri questa porta.»
«No, forse sei una cattiva, io non ti apro.»
«Ma si gela!» implora quella sollevando le borse.
«Mamma dice di fare attenzione ai cattivi.»
La vecchietta si gira
pensando di vedere qualcuno
ma la strada è vuota.
«Senti,» implora. «ho bisogno di entrare subito.»
«No no, la mamma dice che...»
Un rumore improvviso.
La vecchia si volta. Adesso c'è qualcuno.
«La mamma dice...»
ma la vecchia non scoprì mai
cosa dicesse la portinaia a sua figlia.
Affaticata davanti alla porta
quella cattiva cattiva vecchietta
appesantita dalla refurtiva
è scortata via in manette.
La bambina aspetta
che il rumore delle sirene si allontani
portandosi dietro la vecchia sconosciuta.
Poi beve altra cioccolata.
illustrazione di @aleprezzi_illustrator.