Affaticata davanti alla porta quella povera triste vecchietta appesantita dalle borse deve pur entrare in casa. Non cerca le chiavi non si china a rovistare nel borsello. Fa freddo, ha fretta. Suona il campanello ma la figlia della portinaia la guarda dalla poltrona girevole una tazza di cioccolata calda in mano e non apre il portone. La vecchietta trema e la bambina beve cioccolata la guarda e la guarda ma se la riconosce non lo dice. «Svelta, cosa aspetti?» intima la vecchia guardandosi intorno. «Fammi entrare.» «Non posso farti entrare, forse sei una cattiva.» cantilena la bambina. «Non posso aprire.» La vecchietta dice: «Dai, apri questa porta.» «No, forse sei una cattiva, io non ti apro.» «Ma si gela!» implora quella sollevando le borse. «Mamma dice di fare attenzione ai cattivi.» La vecchietta si gira pensando di vedere qualcuno ma la strada è vuota. «Senti,» implora. «ho bisogno di entrare subito.» «No no, la mamma dice che...» Un rumore improvviso. La vecchia si volta. Adesso c'è qualcuno. «La mamma dice...» ma la vecchia non scoprì mai cosa dicesse la portinaia a sua figlia. Affaticata davanti alla porta quella cattiva cattiva vecchietta appesantita dalla refurtiva è scortata via in manette. La bambina aspetta che il rumore delle sirene si allontani portandosi dietro la vecchia sconosciuta. Poi beve altra cioccolata.